martedì 22 aprile 2008

I Have a Dream (Parte 2)

Non è facile rimettere in ordine i pensieri dopo quanto successo oggi alla conferenza: le parole di de Bernard e l'enfasi con il quale egli ha letto il suo articolo mi hanno davvero colpito, tanto che ancora adesso i pensieri si ammassano in maniera più o meno disordinata nella mia mente.

Sono stati diversi i momenti che mi hanno entusiasmato, al di là del discorso; mi sono piaciute moltissimo, ad esempio, le parole del nostro professore di Informatica, intervenuto dopo il professor de Bernard: "(durante le lezioni) bisognerebbe dimenticarci del fatto che siamo professori": come non essere d'accordo?
Entusiasmante il momento in cui il professor Formiconi ha tirato fuori delle palline, iniziando a fare il giocoliere durante il suo discorso: credo abbia voluto farci capire che ogni docente/medico, è in primis un essere umano, come tutti gli altri, e per questo l'insegnamento/la medicina non dovrebbe essere un monologo o una forma di apprendimento passiva, quanto piuttosto una interazione costruttiva fra esseri umani, un dialogo senza barriere quali timore o paura di fare una domanda stupida di fronte a 200 persone, una appassionata ricerca della conoscenza/cura, proprio perchè questa possa essere messa al servizio di altri esseri umani.

De Bernard ha voluto anche sottolineare come, oltre alla capacità del professore di generare interesse per la materia è necessaria la bendisposizione degli studenti nei confronti della materia e del docente: devo dire infatti che molto spesso mi è capitato a lezione di notare persone assolutamente disinteressate all'argomento trattato dal professore: ora, io non critico il fatto che siano disinteressati (ognuno è padrone del proprio destino), quanto piuttosto che con il loro atteggiamento (commenti, confusione) infastidiscano coloro che, seduti nelle vicinanze, sono invece interessati alla lezione; assurdo che poi si permettano di commentare ciò che dice il professore senza aver ascoltato nemmeno una parola del discorso, criticandolo del fatto che le sue lezioni siano incomprensibili; questo è, a mio parere, uno degli atteggiamenti più distruttivi che possano esistere nell'ambito dell'insegnamento.

Mi ha stupito molto l'intervento di un nostro collega: "è importante anche la collaborazione fra colleghi di corso, senza la quale non vedo come sia possibile formare buoni medici": una interazione attiva e costruttiva fra colleghi studenti/futuri medici permette l'instaurarsi di rapporti costruttivi continuamente in crescita, un aggiornamento continuo dell'intero gruppo, una collaborazione reciproca nella risoluzione di problemi comuni e non, la nascita di un lavoro di squadra.

1 commento:

Shunran ha detto...

Felice che qualcuno sia stato d'accordo con me =)